…Beh, uno magari no, ma se ne mangiate 6-7 rischiate! E rischiate, visto che li mangerete, mentre sul pc scorre l’elenco delle cose da fare entro domani… Certo, fra le cose da fare, non vi metterete certo a preparare muffin, direte voi… E invece si!

Si, li preparerete, perchè è semplicissimo, troppo semplice per non farlo!

E poi il muffin è filosofia pura… Non ci credete? Allora secondo voi a cosa penserete, quando applicherete la formula del “polvere alla polvere” e rifletterete sui quantitativi, unendo farina, zucchero (metà della farina), cacao (metà dello zucchero) e lievito (mezza bustina)…?
A cosa penserete guardando il fluire del latte che da candido che era adesso si ingialla di uova e burro fuso…? E quando le due nature, quella granulosa e quella fluida si incontreranno, non vorrete non pensare che siamo nati per cercare i nostri opposti…?
E ora che i muffin diventano simpatici e sorridenti negli stampini, e voi avrete riflettuto abbastanza sul senso della vita, ora che il profumo invade la cucina e fuori dalla finestra c’è la pace della notte fredda e autunnale, bene… Ora svegliatevi e tornate al pc, che c’è da lavorare!

PS 1. Poichè gli opposti si attraggono, l’impasto dei muffin è completo solo con un pizzico di sale, che esalta il dolce e lo rende saporito.
PS 2. Separate gli impasti e unite ingredienti a piacere, per muffin al cacao, alle more, all’uvetta… Un arcobaleno di muffin per addolcire domani, visto che vi aspetta una giornatina proprio niente male!

è un mestiere la pazienza, che si impara con la pratica.
è il mestiere dei muratori, artigiani e artisti allo stesso tempo.
Il silenzio è un mestiere, e lo è l’attesa.
La pazienza, il silenzio, l’attesa.
Quant’altro ancora bisognerà aspettare in paziente silenzio, perchè si accorgano che c’è una generazione che urla e scalpita per non essere costretta ad aspettare sempre…? Perchè si accorgano che non si può vivere aspettando che una vuota pazienza lasci passare le occasioni.
Passeremo alla storia di questo paesicolo come la generazione dell’intelligenza precaria.
Per gli sportivi è troppo statico, per i clienti è fin troppo dinamico, per gli ingegneri non si sa come fa a stare in piedi. L’architetto è così, c’è e non c’è, appare e scompare. Quando è presente fisicamente, ha la testa da tutt’altra parte.
Ai matrimoni ignora la sposa per ammirare la chiesa.
Alle cene non tocca cibo ma trafuga piatti-design.
Potrebbe progettare il Guggenheim in un paesino sperduto, ma lotta ogni giorno contro l’arretratezza de “l’amministratore locale” (presto fra i tarocchi).
Disegna case bellissime, ma com’è che non le compra nessuno…?
Dal punto di vista estetico può essere fashion come la sorella di Miuccia Prada o very casual come il fratello della scrivente (questa doppiezza non vale per le donne architetto, sempre estremamente radical-chic!).
Un assioma muove le giornate dell’architetto: progetto ergo sum, e così procedendo lascia tutti alle sue spalle (dice lui, mentre l’ingegnere sghignazza con l’ennesimo contratto firmato in mano, tranne si tratti di archistar, così in voga di questi tempi).
L’architetto campa all’avventura e questo lo rende sempre simpatico agli occhi di tutti, l’importante è non dirglielo, per non farlo diventare immediatamente tronfio come un tenores!
Numero del tarocco: 89/104!
 …Le spiegazioni a richiesta, son tarocchi, ci vuole un po’ di mistero!
Dopo annunci, rimandi, ritardi. finalmente si parte con una nuova rubrica!
Da stasera online “I tarocchi di Angela“.
Ho deciso di offrire un servizio serio al nostro Paese ormai lasciato all’improvvisazione, in cui molti credono alla forza divinatoria dei rettangolini di carta colorata (tranne quando sono multe, bollette o certificati di laurea), leggendo per tutti i tarocchi dei lavori.
Ogni post descriverà una professione, con statistiche che riprendono la vocazione alfanumerica di 104curriculum: avrete quindi le percentuali di affermazione nella società, le probabilità di inserimento nel mondo del lavoro, il numero di cene fuori che vi potrebbe consentire lo stipendio e così via.
E siccome i tarocchi non solo racchiudono contenuti scottanti sul futuro di ciascuno, ma sono anche piccoli capolavori artistici belli da vedere, mi sono dotata di vero e proprio disegnatore di tarocchi, un professionista che descriverà con matita affilata ed ironica ogni singola carta. Lui si chiama Andrea Luceri e qualche anticipazione sui suoi lavori la trovate a questo link, http://luciferocomics.blogspot.com/.
Intanto cari miei, state connessi, prima o poi anche il vostro tarocco arriverà!
Da quando esiste 104curriculum, diverse volte amici e conoscenti mi hanno chiesto di scrivere post su argomenti specifici di loro interesse ma che gravitano comunque intorno ai temi principali del blog (lavoro, precariato, giovani). Non sempre purtroppo è stato possibile accontentarli, soprattutto per mancanza di tempo, spero di averne per rimediare.
Ho riflettuto, però, sulle richieste che mi sono arrivate, o meglio, sul fatto stesso che mi si richiedesse un post dedicato, riconoscendo a 104curriculum un valore di comunicazione che mi inorgoglisce (comunicazione = tu che scrivi/parli e qualcuno che legge/ascolta!).
Tutte queste riflessioni erano poi andate chissà dove, sommerse da impegni, cose da fare, lavoro, amici, corse e risate.
Sono tornate ieri in massa, nel momento in cui mi è arrivata una mail singolare, nella quale mi si invita, senza troppi giri di parole, a pubblicizzare un preciso sito web che offre servizi commerciali. Evidentemente i responsabili della comunicazione della società che gestisce il sito, leggendo il blog, hanno visto che in qualche post ho trattato argomenti vicini ai servizi da loro offerti e hanno provato ad inserirsi fra un post e l’altro, offrendo di mandarmi, se concordo, materiale redazionale specifico su cui lavorare.
Niente di male, normale attività promozionale, ma non lo farò, non potrò farlo. Mi sembrerebbe di tradire la natura stessa del blog, semplice e leggero sì, ma così spontaneo, incondizionato e libero, soprattutto ora che paiono avvicinarsi tempi bui, in cui blog ben più seri seguiti e impegnati del mio rischiano ogni giorno di chiudere per aver usato parole definite offensive dal primo lettore che ha dormito male la notte.

Alla base di 104curriculum non c’è un metodo ben definito, nè uno schema da seguire, nè un’architettura ben precisa e congegnata che collega i post fra loro e col mondo, niente di tutto questo. Qualunque argomento trattato su 104curriculum, qualunque azienda o realtà associativa, culturale e sociale citata, linkata, nominata e, quindi, pubblicizzata, si trova qui solo perchè – scovata chissà come e chissà dove – ha centrato il mio interesse ispirando qualche riga di scrittura.
Certo, tornando al punto, resta che un’azienda sconosciuta si sia presentata a me per essere pubblicizzata, come avviene con le agenzie di comunicazione e le redazioni giornalistiche. E così, mentre penso a come e dove organizzare il prossimo evento, a cosa preparare per pranzo e all’autunno che finalmente è arrivato, e io stessa mi domando qual è, oggi, il mio lavoro, una vocina da dentro mi ricorda che…
Io sono una blogger!

Tutte le volte (tante!) che rivedo “Pretty Woman” rido e mi commuovo per tutto il film, ma la mia scena preferita resta sempre quella in cui lei dopo lo shopping da delirio si prende la bella soddisfazione di passare vestita per-fet-ta-men-te dal negozio che l’aveva rifiutata il giorno prima giusto per dimostrare quanto erano state stupide a giudicarla in base al suo abbigliamento, assurgendo immediatamente a paladina di tutti i rifiutati del mondo.
http://www.youtube.com/watch?v=1yxRioBsXVI
Questa scena mi piace per il messaggio che vuole trasmettere (saggi discorsi da abito e monaco), ma soprattutto perchè ogni volta penso, sempre con lo stesso francesismo, “e brava Julia, che saziu”!
Ebbene, qualche giorno fa ho vissuto il mio piccolo momento “saziu alla Julia Roberts“.
Ad un appuntamento di lavoro, ho incontrato loro, proprio loro, quelli che mi avevano proposto lo stage gratuito raccontato nel post ‘Curriculum n. 8’.
Ci sono andata incontro, forzatamente baldanzosa e con l’aria svagata “ehi ciao, mi sembra ci siamo già viste, ah si, avevo fatto un colloquio con voi, eh si… Eh beh, adesso son qui, eh già oggi siete nostri ospiti, e bla bla bla e bla bla bla” e così, fresca come sono arrivata me ne sono andata, lasciando i loro sguardi sospesi fra perplessità e stupore.
Avranno pensato “questa è scema”, si saranno dette ben felici per non avermi presa a lavorare con loro, avranno pensato all’ottimo lavoro di selezione svolto…
Vorrei risentirmi così soddisfatta e sarcastica almeno una volta alla settimana, altro che sassolino nella scarpa… Sposterei una cava di pietra!
Certo, magari nel mio percorso c’era scritto che un giorno avrei lavorato con loro… Beh, è evidente che mi sono giocata l’ultima e remota possibilità… Ma volete mettere prendersi una così bella soddisfazione!
Mille volte al giorno tanti di noi, io credo, si sono trovati a svolgere mansioni e incarichi non previsti nel proprio contratto di lavoro: se questo accade sporadicamente o, in ogni caso, viene accettato dal lavoratore con piacere vuol dire che ci si trova in un contesto lavorativo favorevole, in cui la dinamica dare/avere è equilibrata e funziona; se accade spesso potrebbe chiamarsi truffa, anche detta fregatura; se accade quotidianamente, allora sei uno stagista.
Fra le mansioni non previste dal contratto, c’è un’attività che tutti, prima o poi nel corso della carriera (più prima che poi, ndr.), ci troviamo a dover affrontare: difendere il proprio lavoro.
Tutti prima o poi, ma soprattutto durante e costantemente, ci imbattiamo in detrattori di ogni tipo: colleghi invidiosi e dispettosi, referenti dispotici che preferiscono altri, colleghe inspiegabilmente isteriche o, peggio paranoiche, che ti vedrebbero come possibile rivale anche se si chiamassero Hillary e stessero correndo per la Casa Bianca mentre tu sicuramente non ti chiami Barack…
Si tratta di episodi così comuni e in certi casi tanto ridicoli da lasciarmi, oggi, indifferente.
Perchè il vero problema, oggi, è quando si deve difendere strenuamente il proprio lavoro da chi in realtà dovrebbe quanto meno tutelarlo, se non proprio garantirlo, come se fossimo l’ultimo baluardo di umanità prima dell’invasione barbarica.
Penso a tutti quei precari della scuola che hanno passato l’ennesimo agosto appeso ad un filo di speranza che si fa ogni anno sempre più sottile, penso a quegli operai licenziati senza giusta causa, anzi, senza causa e basta. Penso soprattutto, oggi, a quegli uomini e quelle donne che da mesi occupano il teatro Valle di Roma (http://www.teatrovalleoccupato.it/) per difenderlo dalla chiusura.
Con questa protesta attori e attrici, macchinisti, truccatori, prestigiatori, parrucchiere, costumiste, scenografi e tanti tanti altri difendono davanti allo Stato, presunto garante di lavoro e primo promotore di cultura, il loro diritto di fare lavoro facendo cultura e, perchè no?, spettacolo.
Uomini e donne sconosciuti, in un’altra città, con un’altra storia difendono, oggi, il loro lavoro e ricordano a ciascuno di noi che abbiamo il diritto di difendere il nostro.
La loro battaglia, quindi, oggi vale doppio, vale il diritto di ciascun piccolo precario e di una intera generazione troppo lasciata a sè stessa: quando il teatro sarà al sicuro, la vittoria sarà rifioritura contemporaneamente di un piccolo orto e di una grande… Valle!

P.S. Il teatro Valle, per inciso, in questi giorni non è occupato, è solo magnificamente vivo.

Sala: allestimento, più relatori che poltrone (meno male!), più sedie che pubblico (panico!), monitor, microfoni, fiori si, fiori no, tavoli si, tovaglie no, tovaglie si. Relatori: tutti dentro, tutti fuori, uomini che fanno le primedonne, donne che sono tesori, se lui si allora io si, se lui no allora io no, se lui no allora io si, chiamare, mail, persa mail, richiamare, indirizzo sbagliato, indirizzo esatto, arrivo in compagnia, ma io non posso parlare?, e di me non si parla!, e qui si straparla!, e i saluti delle autorità, e che non lo facciamo parlare?. Inviti: cartaceo, online, logo si, logo no, ma come ho potuto dimenticarlo!, bicchierino si, bicchierino no, bicchierino si, nome in grassetto, orario in minuscolo, titolo in corsivo, con la firma, senza la firma, con i nomi, in rappresentanza, e io per ultimo e lui per primo, l’avevo spedito, è scomparso, me l’avete mandato tre volte, la ragazza dorme, non è mai arrivato, arriviamo in cinque, non mando nessuno, non mi interessa, mi interessa ma non posso, mi interessa ma fa caldo, mi interessa e mi interesserà, non ho la macchina, prendo il bus, cerco passaggi, offro depistaggi. Stampa: mensile ormai no, settimanale ormai no, quotidiano? Potremmo, web certamente, indirizzi, redazione, con la foto, senza la foto, ma quale foto, si vede solo la tua, no semmai si vede la tua, cartella stampa troppo pesante, troppo leggera, comunicato, scomunicata, conferenza si, conferenza no, referenza sempre, deferenza forse. Cartelline: mezze piene, mezze vuote, con la piega, con la fustellatura, a colori, solo il logo, con la tasca, elenchi, fotocopie, meglio di si, meglio di no, meglio di più, con le penne, senza matite e senza gomme, di più, di meno, a colori. Sponsor: si certo, ma quando mai, sponsor tecnico, sponsor tecnicissimo, mezzo a me e mezzo a te, no a me mille, non facciamo troppo gli spiritosi, però richiamalo, però ricordaglielo, però adesso mollalo. Ospiti: e dove li mettiamo, e dove li portiamo, capiranno?, ci vuole l’interprete, uh quanto costa l’interprete!, non partecipano, partecipano, partiamo tutti, non parte nessuno, il sito web costa quanto google, sarebbe bello avere più budget, i soldi ci sono ma spendiamoli bene, consulente, consulente, con su lente… Buffet: se magna, e che se magna, si ma alle due se ne devono andare, controlliamo, sarà buono?, Mi pare adeguato, vengo solo per mangiare, apparecchia tavola, sparecchia tavola, bevi e ridi chè è finita!

Tutto qua (…). Un altro importante tassello alla scoperta del mio lavoro: organizzare eventi, che ambiscono ad essere culturali. Finchè si organizza, infatti, è solo ambizione. Se sono davvero “culturali” lo capirò solo ascoltando i contenuti.

Sta per finire la stagione delle melanzane, bisogna affrettarsi!
Lo so che ve lo ho proposte in tutte le forme e soluzioni possibili, ma i più attenti avranno notato che ho lasciato per ultimo il must del mondo melanzanese: la parmigiana!
Non lasciatevi incantare da chi favoleggia parmigiane con prosciutto e carne macinata! La parmigiana, quella vera made in Sicily e dal sapore indimenticabile, non ha bisogno di altro che non siano strati di fette di melanzane fritte, salsa di pomodoro (col basilico fresco, mi raccomando), mozzarella a pezzi e parmigiano grattuggiato. Non ha bisogno di altro che passare in forno per mezz’oretta e riposare almeno 10 minuti prima di essere mangiata, ma questo non è un problema, la fate domenica e ve la portate per la pausa pranzo di lunedì…
La portate tutta intera, ovviamente, per distribuirla ai colleghi, sareste troppo cattivi a mangiare parmigiana con espressione compiaciuta mentre loro ingurgitano insalatone con ingredienti accoppiati a caso!
Le melanzane più buone le trovate nell’orto del nonno, ma se il nonno non c’è più e gli zii han venduto l’orto (e Maramao, di conseguenza, è deceduto), allora http://www.risparmiosuper.it/ saprà indicarvi dove trovare tutti gli ingredienti!
Buon appetito!

Settembre porta novità e colore!
104 curriculum è un piccolo spazietto nell’universo sconfinato del web, una specie di giardinetto virtuale, da coltivare e arricchire di contenuti sempre nuovi. Da qui mi piace guardare intorno, osservare e contemporaneamente raccontare momenti di vita vissuta da me o da altri, vedere svilupparsi il percorso di persone vicine e lontane, in un fluire continuo fra reale e virtuale, e capire se e in che modo potrà incrociarsi con il mio… E si trova! Eureka! Si trova gente interessante, che porta avanti progetti originali, con entusiasmo e intelligenza: persone che lavorano e vivono in ambiti e ambienti talmente diversi dal mio, da rendere ancora più avvincente la sfida a trovare punti di contatto, ma con le quali ho scoperto di condividere idee, proposte, passioni!
E allora, vai con le news…!
Dalla prossima settimana la rubrica “Pranzo di lavoro” diventa imperdibile: io ci metto la ricetta e il team di http://www.risparmiosuper.it/ vi dice dove comprare gli ingredienti per risparmiare sulla spesa. Risparmiosuper è un sito web che mette a confronto i prezzi dei supermercati: voi inserite la città e il sito vi dice in tempo reale dove conviene comprare pappa e panni al pupo senza lasciarci lo stipendio! Alla “testa” (è proprio il caso di dirlo!) di tutto ciò c’è Barbara Labate, messinese doc… Potevamo non incontrarci!?
Non voglio anticipare nulla per non rovinare la sorpresa, ma sappiate (e fate sapere a chi potrebbe essere interessato…) che 104 curriculum cerca vignettisti e caricaturisti, presto vedrete perchè!
Infine, dal reale al virtuale andata e ritorno, si inizia anche la collaborazione con il sito di un gruppo di coetanei che raccontano l’Italia di oggi cercando il cambiamento, quello vero. Come loro credo nella forza dirompente delle parole, perciò vado da loro a dire la mia! Chi sono? Dopo il primo articolo, saprete anche questo…
Non cambiate canale, 104 curriculum è per sempre!
Always prepare before you make a choice. There is so much info about 99bandar at https://99bandar.id